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Il gruppo Ferragamo archivia un 2013 con volumi e risultati in sensibile crescita. L’esercizio chiuso il 31 dicembre scorso, i cui conti sono stati approvati dal consiglio d’amministrazione presieduto da Ferruccio Ferragamo, registra ricavi consolidati per 1.258 milioni di euro (+9%), con 260 milioni di Ebitda (+14%) e 219 milioni di Ebit (+13%). Il risultato prima delle tasse, pari a 221 milioni, è migliorato del 17% e l’utile netto di gruppo ha raggiunto i 150 milioni (+43%). Il board ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti, convocata il 29 di aprile, un dividendo di 0,40 euro contro gli 0,33 dell’esercizio precedente (+21%), in pagamento il 19 maggio.

La crescita dei ricavi riguarda tutte le aree geografiche con la sola eccezione del Giappone. L’Asia Pacifico, le cui vendite rappresentano il 37% del totale, ha messo a segno un incremento del 10% (+5% nel solo quarto trimestre). In Europa, i ricavi sono aumentati del 13% (addirittura +18% nell’ultimo trimestre dell’anno), a conferma della capacità del marchio Ferragamo d’intercettare i flussi turistici internazionali. Crescita a doppia cifra anche sui mercati del Nord America (+12% e +11% nel quarto trimestre), mentre il Giappone ha registrato un modesto incremento (+1%), che a tassi di cambio correnti diventa una flessione del 13%. Bene i mercati del Centro e Sud America: +15% e +13% nell’ultima parte dell’anno.

Sul fronte dei canali distributivi, le vendite retail (360 negozi diretti e 264 monomarca gestiti da terzi) sono aumentate del 9%: una performance che rispecchia il dato generale del gruppo e che, a tassi e perimetro costanti, si attesta sul 5 per cento. Migliore la performace del canale wholesale e travel retail, cresciuto del 14% con un balzo del 19% nel quarto trimestre. Per quanto riguarda le categorie merceologiche, l’aumento dei ricavi riguarda tutti i comparti escluso l’abbigliamento. In particolare borse e accessori in pelle, che da soli rappresentano il 76% dei ricavi consolidati, ha messo a segno un incremento del 18 per cento. bene anche le calzature (+8%).

Gli investimenti sono passati dai 59 milioni del 2012 agli 82 milioni del 2013. In discesa l’indebitamento finanziario netto, da 58 a 33 milioni a fine dicembre scorso. Fonte Il Sole 24 Ore