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Anno XIV Numero 10
– Venerdì 7 Gennaio 2014
Casa e famiglia: i dati Bankitalia
di Pierpaolo Molinengo
Stando al recente «Supplementi al Bollettino Statistico» di Bankitalia, l’abitazione di residenza risulta di proprietà per il 67,2 per cento delle famiglie, mentre è in affitto per il 21,8, occupata a uso gratuito per il 7,4, in usufrutto per il 3,3 e a riscatto per il restante 0,3 per cento.
L’Italia mostra una diffusione della proprietà dell’abitazione di residenza più alta di quella mediamente riscontrata nei paesi dell’area dell’euro, pari a circa il 60 per cento delle famiglie (nel 2010). Percentuali più basse risultavano in Germania (42 %) e in Francia (55 %) mentre in Spagna tale quota raggiungeva quasi l’83 per cento.
Rispetto alla precedente indagine, si è ridotta la quota di famiglie in proprietà
(-1,2 punti percentuali) a fronte di un aumento di quelle in affitto e in usufrutto (0,7 e 0,5 punti percentuali ciascuno). La riduzione nella diffusione della proprietà dell’abitazione di residenza a partire dal 2008 è in controtendenza rispetto all’andamento registrato negli ultimi 30 anni, che evidenzia una progressiva riduzione delle famiglie in affitto a fronte di una maggiore diffusione della proprietà.
La proprietà dell’abitazione di residenza è maggiormente diffusa tra le famiglie il cui capofamiglia ha un’età compresa tra i 55 e i 64 anni (76,7 %) o è laureato (76,5 %), tra le famiglie con tre componenti (72,7 %), tra quelle residenti nei comuni con meno di 20.000 abitanti (69,2 %)
o del Centro (74,5 %); risulta inoltre positivamente correlata al numero di percettori di reddito e al reddito familiare. Il 71,7 per cento delle famiglie il cui capofamiglia svolge un lavoro indipendente detiene un appartamento di proprietà, contro il 60,6 di quelle il cui capofamiglia è un lavoratore dipendente.
La condizione di affittuario caratterizza invece maggiormente le famiglie con capofamiglia più giovane e appartenenti al primo quinto della distribuzione del reddito familiare (rispettivamente 38,6 e 50,8 %; tav. H1). La quota di famiglie in affitto è più che tripla rispetto alla media quando il capofamiglia è nato all’estero (66,1 %) oppure non possiede la cittadinanza italiana (74,8 %). Il valore medio dell’abitazione di residenza si è ridotto rispetto alla scorsa rilevazione di circa 27 mila euro (da 227.800 a 200.669 euro); in particolare, il valore al metro quadrato è sceso di circa il 9 per cento, passando da 2.189 a 1.996 euro.
Cagliari, pronto accordo
Regione-Comune per riqualificazione quartiere Sant’Elia
Si è chiuso il tavolo tecnico tra la Regione Sardegna e il Comune di Cagliari per il risanamento e il recupero del quartiere Sant’Elia.
Si è giunti a una bozza di accordo di programma condivisa che indica le caratteristiche dell’intervento, i tempi di esecuzione, gli impegni delle parti.
«Abbiamo finalmente portato a termine un percorso importante e posto le basi per il rilancio del quartiere cagliaritano che così potrà avere un nuovo volto – dicono il presidente, Ugo Cappellacci, e l’assessore Nonnis – ora, fatto salvo l’accordo con il Comune, Area potrà iniziare ad appaltare i lavori che prevedono numerosi interventi nelle aree più degradate dei grandi complessi edilizi. Di questo progetto finora si era solo parlato – concludono Cappellacci e Nonnis – da oggi possiamo dire che sta andando in porto».
La Regione finanzia l’opera con 30 milioni di euro, l’Agenzia regionale dell’edilizia ne mette e disposizione 7,2 mentre il Comune di Cagliari dovrà trasferire ad Area il diritto di proprietà sui terreni interessati dal progetto. Sono previsti, a cura dell’Agenzia regionale, la riqualificazione degli edifici principali e delle aree pilotis del borgo cagliaritano all’interno dei macro complessi delle Lame, Torri, Anelli e del Favero, l’eliminazione di tutte le modifiche che hanno alterato gli assetti delle strutture o ne hanno deturpato l’estetica, la realizzazione di parcheggi, di verde pubblico e di piazze nonché manutenzioni straordinarie.
Imposta di registro sulle locazioni.
Codici tributo dedicati per i versamenti con F24 Elide.
Pronti i codici per versare con “F24 Versamenti con elementi identificativi” (F24 Elide) le somme dovute per la registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili. Con la risoluzione n. 14/E del 24 gennaio 2014, l’Agenzia delle Entrate mette in campo i codici tributo da indicare, a partire dal prossimo 1 febbraio, nel modello F24 Elide. La nuova modalità di versamento, alternativa all’F23 fino a fine 2014, è stata introdotta dal provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 3 gennaio 2014, e fa parte del pacchetto delle semplificazioni fiscali presentate nella conferenza stampa del 3 luglio 2013, insieme alla realizzazione della nuova procedura di registrazione dei contratti di locazione e di affitto di beni immobili (RLI).

F24 Elide, ecco i codici e le istruzioni delle Entrate
La risoluzione di oggi mette a disposizione dei contribuenti i codici tributo per versare l’imposta di registro, i tributi speciali e compensi, l’imposta di bollo, le sanzioni e gli interessi relativi alla registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili. Il documento di prassi istituisce, inoltre, il codice “63” per consentire la corretta identificazione della controparte del contratto e fornisce le istruzioni per compilare correttamente il modello di versamento. I nuovi codici tributo sono riservati esclusivamente all’F24 Elide, che può essere utilizzato in alternativa all’F23 fino al 31 dicembre 2014. A partire dal 2015, invece, i versamenti dovranno essere eseguiti esclusivamente con il modello F24 Elide.

Il mercato della nuda proprietà
Gli affiliati del Gruppo Tecnocasa registrano negli ultimi tempi un calo delle richieste dell’acquisto della nuda proprietà: la diminuzione dei prezzi immobiliari spinge ad acquistare abitazioni libere. L’acquirente della nuda proprietà ha un’età compresa tra 35 e 54 anni e si muove sul mercato in un’ottica di investimento.
Le tipologie più acquistate come nuda proprietà sono i trilocali e i bilocali.
A vendere sono soprattutto persone con più di 65 anni che non vogliono rinunciare ad un certo tenore di vita oppure che hanno problemi economici e dunque la motivazione prevalente è per recuperare liquidità.
Il valore dell’immobile è stabilito da una tabella ufficiale che tiene conto dell’aspettativa di vita in Italia stimata dall’Istat.
Quanto più è bassa l’età di colui che vende la nuda proprietà più il valore a cui si acquista l’immobile è basso, al contrario quanto più è elevata l’età di chi vende la nuda proprietà tanto più è alto il valore a cui si acquista dell’immobile.
Inoltre, in base all’analisi sugli immobili in portafoglio degli affiliati al Gruppo Tecnocasa e proposti sul portale www.tecnocasa.it, sono 263 quelli in vendita con la formula della nuda proprietà (al 29 gennaio 2014). La maggior concentrazione delle proposte con nuda proprietà si trova nell’area Lazio, a seguire Piemonte e Lombardia. Le unità immobiliari in nuda proprietà sono costituite principalmente da appartamenti di 2, 3 e 4 locali, anche se non mancano soluzioni indipendenti, come ville o porzioni di ville.
Affitti: con l’home staging raddoppiano
le visualizzazioni degli annunci
L’allestimento accattivante di un immobile e la promozione di annunci corredati da foto realizzate in modo professionale possono far raddoppiare le visualizzazioni on line e le manifestazioni di interesse, preservare il livello del canone richiesto e ridurre notevolmente i tempi delle trattative. Sono questi i riscontri che Solo Affitti, franchising immobiliare leader in Italia nella locazione con 350 agenzie (di cui 40 in Spagna), sta raccogliendo dagli affiliati che propongono ai clienti un servizio di home staging (Affitto a prima vista) appositamente studiato per il mercato delle locazioni, che consente di valorizzare gli immobili da affittare cambiando la disposizione dei mobili, riordinando gli ambienti, aggiungendo piccoli elementi di arredo e realizzando un servizio fotografico di qualità.
Gli agenti Solo Affitti che offrono ai locatori “Affitto a prima vista”, forniscono consigli sugli interventi migliorativi da realizzare sull’immobile prima di metterlo sul mercato. Molti hanno anche un mini kit di arredo (tovaglie, asciugamani, quadretti, vasi ecc..) per personalizzare in modo accattivante gli ambienti prima di realizzare le foto per la pubblicazione dell’annuncio.
I dati che Solo Affitti ha raccolto dai propri affiliati evidenziano che un annuncio pubblicato secondo i principi di “Affitto a prima vista” (foto di case con ambienti curati e ben arredati) raccoglie un numero di visualizzazioni mediamente del 100% superiore a un annuncio ‘ordinario’ e di conseguenza anche il numero di contatti tende a incrementarsi, in media del 150%. I tempi delle trattative per arrivare alla firma del contratto poi si riducono di ben il 66%.
«Il nostro servizio – commenta Giovanna Rossi, home stager e responsabile del progetto per Solo Affitti – consente di migliorare il target di clientela per i locatori, che possono mantenere canoni più alti e applicare minori sconti sulla prima offerta rispetto a chi, in sede di contrattazione e promozione dell’immobile, non cura adeguatamente la qualità degli arredi e degli annunci pubblicati on line. “Affitto a prima vista” avvantaggia anche i nostri affiliati, che offrendo un servizio di qualità riescono con maggiore frequenza ad acquisire l’incarico in esclusiva».
Case history di successo. L’affiliata Solo Affitti di Olbia in due mesi dall’acquisizione dell’immobile aveva organizzato una sola visita. Al proprietario viene proposto il pacchetto di “Affitto a prima vista”. Vengono riallestiti gli ambienti dell’immobile, scattate nuove foto e pubblicato un nuovo annuncio. In poco meno di 20 giorni (incluse le festività natalizie) arriva un’offerta di affitto da parte di un potenziale inquilino (senza richiesta di visita preventiva dell’immobile) che viene subito accettata dal proprietario.
I dati sul mercato degli occupier
nel 2013 secondo JLL
Nell’anno appena trascorso la principale tendenza del mercato degli utilizzatori di spazi ad uso ufficio è stata rappresentata dal consolidamento delle grandi aziende, che continuano a concentrarsi su immobili di grado A. L’efficienza dell’uso degli spazi e dei consumi, insieme alla location, è sempre cruciale nelle scelte localizzative. Cambia il modello del workplace, come JLL aveva già preannunciato nella sua ricerca dal titolo “Offices 2020”: si prediligono l’open space, il desk sharing e le tecnologie più avanzate che permettono di sfruttare in modo diverso e più intelligente gli spazi di lavoro.
Dice Yannis De Francesco, Head of Office Agency Milano: «Questa grande richiesta di spazi di nuova concezione pone un problema non indifferente in un momento di mercato in cui non si sente parlare di nuovi completamenti. Senza nuovi sviluppi, a breve, forse in concomitanza con la reale ripresa economica, il mercato degli uffici di Milano rimarrà senza adeguata offerta di prodotto di qualità. Per contro vedremo aumentare il tasso di vacancy degli immobili di qualità inferiore, con una conseguente pressione al ribasso sui canoni». Nel 2013 a Milano sono stati assorbiti circa 224.000mq di spazi ad uso ufficio, grazie soprattutto ad un aumento della dimensione media transata. Nel Q4, in particolare, si sono concentrate le cinque operazioni più grandi dell’anno. Invece per quanto riguarda il canone prime, questo passa dai €460/mq/anno del terzo trimestre 2013 ai €450/mq/anno di fine anno, soprattutto alla luce del limitato din amismo in centro storico nel corso del 2013.
A Roma sono stati assorbiti poco meno di 170.000mq di spazi ad uso ufficio, il triplo rispetto all’anno precedente. Il risultato beneficia sia dalle grosse transazioni sulla nuova sede di BNL gruppo BNP Paribas a Tiburtina e la nuova sede della provincia a Europarco, per un totale di circa circa 65.000mq, sia da un aumento dell’attività di locazione, con un numero di transazioni in aumento. Luca Di Nisio, Head of Rome Office, commenta: «anche il mercato romano fa registrare un crescente appetito per immobili di qualità, con metà delle transazioni su immobili di grado A e B: i tenant continuano a preferire soluzioni che combinano qualità e sostenibilità dei canoni». Dato il buon livello di attività rimane stabile il canone nominale prime, a €400/mq/annuo.
Per quanto riguarda il mercato logistico, i risultati del 2013 riflettono in maniera più marcata rispetto al 2012 il rallentamento dell’economia italiana.