SALUTE. Pet Therapy: curare con i cavalli si può

Verona, 9 novembre 2012. Curare con i cavalli si può. Così Fieracavalli (www.fieracavalli.it) mostra il grande cuore e la versatilità del mondo del cavallo, che vede nella pet therapy una delle strade efficaci per la cura di diverse malattie, anche gravi. Sono più di un migliaio i cavalli utilizzati in Italia per l’ippoterapia e distribuiti in 200 centri in tutta Italia, con una maggior concentrazione in Lombardia e Veneto. Proprio in occasione di Fieracavalli, fino a domenica a Veronafiere, il Centro di referenza nazionale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (IzsVe), in collaborazione con i più qualificati centri italiani (tra cui l’Ussl 20 di Verona), ha presentato un progetto per gli interventi assistiti con gli animali. «Per i ragazzi in terapia, interagire con il cavallo attraverso il grooming, cioè la cura dell’animale attraverso spazzolatura e vestizione con la sella, il lavoro a terra o cavalcandolo – spiega Lino Cavedon, psicologo e psicoterapeuta del Centro di referenza – è di notevole aiuto». Al punto che i progetti di pet therapy in Italia si rivolgono non soltanto alla cura dell’autismo, ma anche della depressione, dei traumi dovuti a mastectomia, a difficoltà motorie o psichiatriche, alla disabilità negli adulti, a disturbi del comportamento alimentare, ad adolescenti con problemi di personalità, fino alla sclerosi multipla.
Pet theraphy non è comunque solo sinonimo di cavallo, ma vede protagonista anche l’altra metà del mondo equestre: l’asino. L’onoterapia (così si chiama l’attività praticata con questi animali) a Fieracavalli è ben rappresentata nel Villaggio del Bambino dall’Associazione “Asini si nasce” che conta 46 sedi in Italia e 2.500 associati. Il carattere mansueto, la stazza ridotta e la curiosità dell’asino si prestano molto bene, oltre che all’interazione con i bambini, a quella con gli anziani nelle case di riposo.
A Fieracavalli, il mondo equestre è anche a misura di disabile: nell’area esterna al padiglione 6 (box 39) si può trovare la prima carrozza in Italia costruita dall’Associazione Sport Nazionale per permettere, anche alle persone con difficoltà motorie, di salire a bordo tramite una rampa retrattile, sedendo al posto del cocchiere grazie ai doppi comandi.