La Cina conquista l’86% del mercato globale della finanza partecipativa.

PRESS RELEASE

COMUNICATO STAMPA NRO. E2C-208-iii

ENER2CROWD.COM: CON 437 MILIARDI DI DOLLARI NEL 2020, È LA CINA A DETENERE IL PRIMATO ASSOLUTO PER VOLUME D’AFFARI DEL CROWDFUNDING.

L’Italia somma invece 460 milioni di dollari. «Ma sarebbe al secondo posto nella classifica europea se gli italiani investissero nella finanza alternativa una percentuale di denaro pari a quella che investono gli inglesi. E addirittura prima se investissero come gli estoni» osservano gli analisti di Ener2Crowd.com, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding energetico.

(AJ-Com.Net) – ROMA, 21 OTT 2020 – A detenere il primato assoluto con il più grande volume di affari al mondo legato alla finanza partecipativa (crowdfunding) è la Cina, con l’86% dell’intero mercato globale. Seguono gli Stati Uniti d’America, ben distanziati, con una quota di mercato del 10,3% e la Gran Bretagna che è terza con l’1,88%. Il primo Paese in Europa dopo il Regno Unito è la Francia che si posiziona al settimo posto nel mondo con un volume di affari pari allo 0,18%.

L’Italia somma 460 milioni di dollari, marcando una crescita davvero impressionante se si pensa che è avvenuta in un orizzonte temporale molto ristretto. Ma cosa accadrebbe se gli italiani investissero una percentuale di denaro pari a quella di altri Paesi? A simulare questo scenario dai sorprendenti risultati è stato il “GreenVestingForum” (www.greenvestingforum.it) il forum della finanza alternativa promosso dalla piattaforma Ener2Crowd.com.

Attualmente l’Italia è il quinto Paese in Europa per volumi di denaro investiti nel crowdfunding, ma è il penultimo per percentuale investita rispetto alla ricchezza privata detenuta in contanti (anche su conti bancari): lo 0,01%, la stessa percentuale della Spagna. L’Italia è dunque uno dei Paesi dove si registra la più bassa cultura verso gli strumenti della finanza alternativa come strumento di investimento personale. A guidare la classifica europea è invece l’Estonia con lo 0,56%.

Se gli italiani investissero nella finanza alternativa una percentuale di denaro pari a quella che investono gli inglesi, il nostro Paese sarebbe al secondo posto nella classifica europea (“Italy – UK Eq”, nel grafico), ancora guidata dai sudditi di Sua Maestà, i quali avrebbero comunque a disposizione una maggiore ricchezza procapite: +50% su quella media Italiana.

Se in Italia vi fosse anche una cultura digitale come quella dei Paesi dell’ex-Unione Sovietica —come appunto l’Estonia—, il nostro Paese balzerebbe in testa alla classifica europea (“Italy – EST Eq”, nel grafico), e sarebbe terza a livello mondiale con ben 12 miliardi di dollari all’anno a disposizione del settore, circa 203 dollari pro-capite.

«Tali risorse, fatte confluire sulla dimensione della “transizione energetica e sostenibile”, grazie all’energy crowdfunding di Ener2Crowd.com, andrebbero a raddoppiare il volume degli investimenti riguardanti i settori dell’efficienza energetica (7,1 miliardi di euro nel 2019) e delle rinnovabili (5,4 miliardi di euro nel 2019), con tutte le positive conseguenze che uno scenario del genere avrebbe su società ed economia» puntualizza Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com, che quest’anno è stato scelto da Forbes come uno dei 30 talenti globali under-30.

«Solo questa manovra porterebbe ad una potenziale crescita del pil dello 0,2% su base annua ed in quanto ad occupazione —basandosi sugli studi dell’Università di Oxford guidati dal Premio Nobel Joseph Stiglitz— in Italia si verrebbero a creare circa 92 mila nuovi posti di lavoro» aggiunge Giorgio Mottironi, cso e co-founder di Ener2Crowd.com nonché chief analyst del GreenVestingForum. (AJ-Com.Net). AJ/LL 21 OTT 2020 15:30 NNNN

 

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