Gender Gap 2019: in Italia diminuisce la disparità tra uomini e donne.

GENDER GAP 2019 A TRACCIARE IL BILANCIO È COUGARITALIA.COM: ROMA E MILANO SONO LE CITTÀ DOVE NELL’ULTIMO ANNO LE DONNE SONO PIÚ RIUSCITE A CONQUISTARE UNO SPAZIO DI TUTTO RILIEVO. 

 

Più amministratori delegati, più promozioni e più successo che mai per le donne italiane. «La giurista cattolica Marta Cartabia, originaria della provincia di Milano, nominata ora presidente della Corte Costituzionale, è solo l’ultimo di una lunga serie di esempi» commenta il fondatore di CougarItalia.com, il primo portale in Italia a specializzarsi nel promuovere incontri tra donne in carriera e uomini più giovani. 

 

È donna quasi un terzo dei parlamentari italiani (185 deputate su 630 e 86 senatrici su 315), è ricoperto da donne oltre un quarto delle posizioni nei consigli di amministrazione nelle società italiane quotate in borsa ed anche il gap tra stipendi maschili e femminili scende al 10% a livello nazionale, contro una media Ocse del 15%.

A metterlo in evidenza è CougarItalia.com, il primo portale in Italia a specializzarsi nel promuovere incontri tra donne in carriera e uomini più giovani, che traccia un bilancio di genere tenendo conto di 10 indicatori: partecipazione alla forza lavoro, divario salariale, rappresentanza nei posti di lavoro senior, presenza nei consigli di amministrazione, attaccamento al mercato del lavoro, presenza in parlamento, partecipazione politica, diritti di maternità, risultati scolastici e domande di business school.

L’analisi di CougarItalia.com mette così in evidenza che sono soprattutto Roma e Milano le città dove negli ultimi anni le donne sono riuscite a conquistarsi uno spazio di tutto rilievo (8/10).

A livello regionale, ad essere più performanti sono il Trentino Alto Adige, la Valle d’Aosta la Lombardia ed il Veneto, le 4 regioni ad avere un indice di 9/10. A seguire il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna, le Marche e la Toscana con un indice di 8/10.

L’indice del Lazio, poi, è pari a 7/10, in linea con l’indice nazionale. Ma è ancora più alto a Roma (8/10) che si posiziona così a pari merito con Milano (8/10). Mentre le 3 regioni fanalino di coda in Italia sono la Sicilia la Calabria e la Puglia che sono ferme ad un indice di 4/10.

Secondo quanto potuto rilevare poi a livello nazionale, il bilancio del divario di genere tracciato da CougarItalia.com vede comunque l’Italia posizionarsi decima al mondo, a pari merito con il Canada.

Il nostro Paese ha infatti un indice pari a 7/10, superiore alla media Ocse che secondo quanto calcolato è pari a 5/10. L’Italia batte così anche la Svizzera, il Regno Unito, i Paesi Bassi, fermi a 5/10 e la Germania e gli Stati Uniti che raggiungono i 6/10.

Le peggiori performance si hanno invece in TurchiaGiapponeCorea del Sud che rimangono incagliate a 3/10. In questi Paesi le società sono ancora troppo maschiliste.

Insomma un cambiamento in Italia ci è stato ed anche grande: sempre più donne sono al potere, anche nelle relazioni personali. «Un aspetto che certamente non dispiace al maschio italiano» mette in evidenza Alex Fantini, fondatore di CougarItalia.com.

«È dimostrato che a partire da 38-40 anni le donne hanno un risveglio biologico e sessuale, specialmente quelle che si sentono realizzate ed autosufficienti. E questo attrae sempre più uomini» aggiunge Alex Fantini.

Questo spiega il grande successo del portale CougarItalia.com dove da una parte troviamo donne di alto livello socioeconomico che sono alla ricerca di giovani e dall’altra i cosiddetti «toy boy», uomini più giovani attratti dall’esperienza e anche dalle fantasie che derivano da questo nuovo tipo di relazione parzialmente asimmetrica.

Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, CougarItalia.com, ha voluto tracciare un bilancio 2019 sul gender gap nel Belpaese, aprendosi però all’analisi di un contesto più ampio, quello dei giganti mondiali come Apple, Google, Facebook e Microsoft, ma anche Walmart e Starbucks, che di anno in anno stanno diventando sempre più rosa.

Proprio sotto la guida di una donna la divisione militare e spaziale di Boeing è diventata il traino dell’impresa areonautica americana. «Dopo aver portato ad un aumento delle vendite del 13%, Leanne Caret, presidente e ceo di Boeing, è infatti riuscita a compensare ampiamente il calo delle vendite degli aerei passeggeri della Boeing causato dal richiamo per problemi di sicurezza dei “737 MAX”, portando la società in attivo» puntualizza Alex Fantini.

Con Roz Brewer, chief operating officer e presidente del gruppo Starbucks, il gigante del caffè ha raddoppiato le vendite delle bevande fredde, portando il numero di consumatori ad oltre 17,2 milioni di persone. E, mentre Ruth Porat, vicepresidente senior di Alphabet-Google, ha fatto lievitare le vendite a quota 136,8 miliardi di dollari (+23%), Ginni Rometty, presidente e ceo di IBM, ha condotto il più grande affare tecnologico di tutti i tempi, portando all’acquisto da 34 miliardi di dollari della società di software aziendale Red Hat da parte di “Big Blue”.

Un’altra donna, Marillyn Hewson, presidente e ceo di Lockheed Martin, è riuscita ad incrementare dell’8% le vendite del contraente della difesa americana con un numero record di ordini per i suoi aerei da combattimento F-35: una strategia che ha fatto salire il prezzo delle azioni del 16% nell’ultimo anno.

E, poi ancora, Abigail Johnson, presidente e ceo di Fidelity Investments, ha fatto registrare numeri record sia per i ricavi (20,4 miliardi di dollari) che per i profitti (6,3 miliardi di dollari); Sheryl Sandberg, chief operating officer di Facebook, ha portato le entrate a 55,8 miliardi di dollari, con un aumento del 37% su base annua; Phebe Novakovic, presidente e ceo di General Dynamics, ha fatto registrare ricavi per 36,2 miliardi di dollari, con un incremento del 17%; ed analoghe sono le performance per Amy Hood, chief financial officer e vice presidente esecutivo di Microsoft, senza la quale l’azienda creata da Bill Gates non sarebbe diventata un gigante del cloud computing, arrivando ad una capitalizzazione di mercato che supera il bilione di dollari.

A Deirdre O’Brien, vicepresidente senior di Apple, è stato invece affidato l’insolito ruolo di guidare l’enorme dipartimento delle risorse umane di Apple, nonché i suoi negozi al dettaglio, sia fisici che online: oltre 130 mila persone da supervisionare con vendite al dettaglio annuali per circa 74 miliardi di dollari.

«Ma non sono casi isolati: Julie Sweet, che lo scorso settembre è diventata ceo globale di Accenture, supervisiona mezzo milione di dipendenti ed oltre 40 miliardi di dollari di entrate; Ashley McEvoy, vicepresidente esecutivo e chairman mondiale di Johnson & Johnson, supervisiona un business da 27 miliardi di dollari, pari al 35% delle entrate totali dell’azienda; Mary Barra, presidente e ceo di General Motors, che ha già debuttato con la prima auto completamente elettrica della Cadillac a gennaio scorso, sta avanzando con il suo grande piano di avere sul mercato 20 nuovi modelli di veicoli elettrici entro il 2023» sottolinea il fondatore di CougarItalia.com.

E che dire di Judith McKenna, presidente e ceo di Walmart International, che quale capo della divisione internazionale sovrintende a 121 miliardi di dollari di entrate straordinarie? «Suo è il piano -conclude il fondatore di CougarItalia.comdi investire 1,2 miliardi di dollari nella catena di approvvigionamento cinese della società».