MOSTRE&ARTE. Boutique & Design Hotel ImperialArt, l’arte dell’accoglienza nel cuore di Merano

Bristol-Eheim

Il Boutique & Design Hotel ImperialArt, posizionato nel pieno centro della pittoresca cittadina di Merano, racchiude un’atmosfera unica e autentica che unisce modernità e tradizione. L’hotel, che con le sue undici camere tutte diverse l’una dall’altra offre un’esperienza di soggiorno lussuosa e originale, è ospitato in un edificio in stile liberty, un tempo salotto della comunità meranese. Grazie alla famiglia Strohmer, alla stretta collaborazione con la vicina galleria d’arte contemporanea Merano Arte e all’opera di tre famosi designer di Merano, la struttura è stata riconvertita in hotel nel 2009 ed è ora un punto di riferimento per l’ospitalità in Alto Adige.

Storia

Costruito nel 1899 come negozio di specialità gastronomiche, il sobrio edificio in stile liberty divenne poi sede del Caffè Westminster, caffè in stile viennese, “salotto” della città, in cui ogni sera veniva eseguita musica dal vivo al pianoforte e gli ospiti si intrattenevano in colte conversazioni. Nel 1971 fu radicalmente trasformato in un locale di tendenza degli anni settanta che, pur conservando tutto il suo fascino originario, rispondeva alle esigenze estetiche del tempo. Nell’autunno 2009 Alfred Strohmer, figlio di albergatori meranesi, maturò l’idea di realizzare qualcosa di particolare per la città di Merano trasformando la struttura in un raffinato hotel. Grazie alla stretta collaborazione con la vicina galleria d’arte contemporanea Merano Arte e con la sua direttrice Herta Wolf Torggler, la realizzazione del progetto venne affidata a tre artisti meranesi: Elisabeth Hölzl, Ulrich Egger e Marcello Jori, che fecero dell’edificio un’opera d’arte. Anche la scelta dell’architetto, Harald Stuppner, rivestì un’importanza determinante la riuscita del progetto. L’hotel, così ristrutturato, è stato inaugurato il 27 giugno 2010.

Eheim-Mai

Con la sua architettura l’Hotel ImperialArt unisce l’arte dell’accoglienza all’arte contemporanea. Seguendo la visione del proprietario Alfred Strohmer e della compagna Jutta von den Benken, l’architetto Harald Stuppner ha creato un innovativo concetto generale, il cui livello estetico e culturale affascina gli amanti dell’arte e sottolinea l’alta qualità della vita di Merano. Nel 2000 Harald Stuppner ha fondato a Merano, insieme a Stefan Unterwegerl, lo studio d’architettura “Stuppner-unterweger architektur”. Lo studio si focalizza su una nuova visione della progettazione, dove il concetto di costruire viene interpretato come un processo atto a soddisfare, oltre alle necessità e ai desideri dei committenti, anche i requisiti architettonici, tecnici, economici ed ecologici della società moderna. Prima della sua apertura, nell’autunno del 2010 l’hotel è stato completamente rinnovato, rialzato di un piano e dotato di balconi nella parte posteriore. Dell’edificio originale sono rimasti la facciata in stile liberty del 1899 e la scalinata interna. Un ricordo dell’antico Café Imperial vive ancora nella Suite Imperiale realizzata da Elisabeth Hölzl e arredata con mobili, sedie e foto d’epoca per uno stile tra retro e design. Anche il caffè al piano terra è tornato al suo antico splendore ed è gestito dalla torrefazione sudtirolese Peter Schreyögg.

Aspetti artistici

L’Hotel ImperialArt dispone di nove camere, due penthouse-suite e un appartamento. La grandezza delle camere varia da 25 a 40 m². Insieme al proprietario Alfred Strohmer e all’architetto Harald Stuppner, i tre artisti di Merano hanno realizzato, dietro la facciata originale, un nuovo concetto di accoglienza tra passato e moderno, colore e mondi di stili diversi.

Eheim-Mai

Per la creazione delle quattro camere a lui affidate, Marcello Jori si è lasciato affascinare dal cristallo come elemento più piccolo della vita, creando anche una suite d’oro e una grotta di cristallo. La pietra preziosa simboleggia per lui non solo la bellezza ma anche l’origine dell’energia e del benessere. Attraverso l’arte, Marcello Jori ha saputo trasformare anonime stanze d’albergo in mondi da sogno pieni di vita.

L’artista Elisabeth Hölzl negli ultimi anni ha lavorato soprattutto in luoghi segnati dalla fugacità e ha impostato la forma delle sue tre camere ispirandosi a tre edifici di Merano non più esistenti: l’ex Café Imperial, l’Hotel Bristol degli anni ‘50 e le vecchie terme degli anni ‘70. L’artista ha allestito le rispettive camere Imperial, Bristol e Thermae con fotografie e pezzi originali di epoche ormai passate.

Nell’Imperial combina così le poltrone restaurate del designer Eero Saarinen e foto del famoso Café Imperial con il design moderno. Toni rosso, lilla e rosa riportano l’ospite negli anni ’70.

Ulrich Egger ha creato le sue quattro camere all’Hotel ImperialArt con immagini televisive in movimento. Lo schermo come componente principale delle sculture simboleggia l’arte come forma di comunicazione, così come la capacità della camera d’albergo di raggiungere mondi lontani. In tutte le camere arte e realtà si intrecciano e l’ospite viene incoraggiato a pensare alla propria funzione di utente dell’arte inconsapevole e di silenzioso partecipe alla vita degli altri.

Penthouse-Thermae

Le terme invitano a una visita in ogni stagione dell’anno. Aperte nel dicembre 2005, le Terme di Merano sono state progettate dal designer e architetto d’interni Matteo Thun come oasi di benessere nel cuore della città. L’architettura moderna e lineare permette un magnifico panorama sulle catene montuose che circondano la cittadina. Nel parco termale di 51.000 m2 si trovano 13 piscine interne e 12 esterne, un reparto sauna con otto diverse saune e un bagno turco. La SPA offre trattamenti a base di prodotti regionali, come mele, uva, siero del latte, lana, castagne e fieno e una linea cosmetica di produzione propria a base di mele e materie prime altoatesine.

Gli ospiti dell’Hotel ImperialArt possono usufruire tutto l’anno di un ingresso VIP senza tempi di attesa. Solo nel periodo natalizio, dal 26 dicembre al 7 gennaio, l’ingresso è limitato a 3 ore.
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Andrea Carlo Alpini
Direttore Golf People
Club Magazine

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