ITALIA 2019: COMUNITARI E COSMOPOLITI, LE NUOVE FRATTURE

ITALIA 2019:

COMUNITARI E COSMOPOLITI,

LE NUOVE FRATTURE

Il rapporto Flair, arrivato quest’anno alla sua nona edizione, di nuovo si pone il pregevole obiettivo di decodificare quello che avviene nel nostro Paese, quello che gli italiani pensano e come lo esprimono, dalla politica fino ad arrivare alle scelte di consumo e fruizione dei media.

Lo fa attraverso la vasta messe di informazioni di cui Ipsos dispone e che raccoglie dalle fonti più diverse, dalle ricerche classiche alle rilevazioni passive, dalla rete agli opinion leader, dal computer allo smartphone.

Ipsos, con le sue diverse aree di expertise, vede il cittadino sotto tanti punti di vista, lo interroga sotto diversi aspetti, indagando le diverse identità che costruiscono ciascuno di noi: consumatore, elettore, spettatore, lavoratore, lettore, venditore…

Nel nuovo rapporto “Comunitari e Cosmopoliti:le nuove fratture” emerge un quadro di un Paesecon indubbi profili di forte pessimismo e preoccupazione che tuttavia convivono con spunti di fiducia alla ricerca non rassegnata di nuovi equilibri socioeconomici.

Il tratto più saliente dell’analisi proposta in Flair è certamente la dicotomia tra comunitari, cittadini alla ricerca prevalente di protezioni, riparo dal mondo globalizzato, attrazione verso il passato e cosmopoliti, ossia quella parte di società maggiormente protesa verso le sfide e le trasformazioni costanti che la contemporaneità sembra imporre.

Non è la tradizionale contrapposizione tra popolo e élite, ma un fenomeno meno schematizzato e più articolato che sembra caratterizzare la nostra società. La condizione del nostro Paese, il primo grande paese europeo governato da forze dichiaratamente populiste, appare, pur nelle sue peculiarità, profondamente in sintonia con le tendenze dell’Occidente.

Le ragioni del presente sono molteplici, ma appare chiaro che la crisi economica del 2008, gli strascichi sul piano occupazionale e sociale, assieme alle profonde trasformazioni, continuamente in corso, dei modelli produttivi fortemente condizionati dall’accelerazione tecnologica, rappresentanoil fattore principale di lettura dell’esistente.

La sfida per il futuro, come evidenziato nelle recenti elaborazioni del CNEL e nel nuovo programma di lavoro per il prossimo biennio, sembra essere la ricerca di nuovi equilibri, di nuovi modelli di sviluppo sostenibile sia sotto il profilo economico che sociale.

PROGRAMMA

INTRODUCE E MODERA

Tiziano TREU

Presidente Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL)

NE DISCUTONO

Nando PAGNONCELLI

Presidente IPSOS Italia

Luca COMODO

Direttore della divisione politico sociale di IPSOS

Marco TARQUINIO

Direttore Avvenire

Vladimiro GIACCHE’

Presidente CER

La partecipazione è libera e gratuita, previa registrazione.

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